Di quanto sono cresciute veramente le bollette degli italiani? I dati, sconvolgenti, sono stati forniti dall'autorità Arera in audizione al Senato: "Pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse)".
"Se la luce è salita del 55% e il gas del +41,8% rispetto al quarto trimestre 2021, rispetto allo scorso anno sono più che raddoppiate per la luce, 2,3 volte e quasi raddoppiate per il gas, 1,94 volte. Per questo urge un intervento del Governo che sia retroattivo e che, come per le imprese, riveda i prezzi a partire dal 10 gennaio 2022. Le famiglie devono essere la priorità del governo, poi le imprese. Quanto ai Comuni, hanno le risorse finanziarie per gestire i rialzi, senza considerare che molte aziende che stanno incassando extra profitti sono partecipate degli enti locali". Conferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori a commento dei dati di Arera
"L'impennata dei prezzi all'ingrosso dell'energia nel 2021", +500% per il gas e +400% per l'energia elettrica nel periodo gennaio-dicembre, si è dunque riflessa sui prezzi a partire dal secondo semestre 2021. "Una maggiore armonizzazione della regolazione degli stoccaggi in Europa - spiega Arera - può essere uno strumento efficace per fronteggiare fenomeni di volatilità dei prezzi legati alla scarsità degli approvvigionamenti, anche in considerazione del fatto che la riduzione del livello di sicurezza conseguente a tali circostanze non riguarda solo il Paese nel quale lo stoccaggio si trova, ma eventuali eventi eccezionali produrrebbero effetti anche nel resto dell'Europa".
Secondo l'autorità, oltre al "rafforzamento e ampliamento della regolazione europea degli stoccaggi, potrebbero essere studiati meccanismi di opzione che, senza intervenire sulla formazione dei prezzi e le condizioni di mercato, proteggano il sistema da oscillazioni estreme dei prezzi. Il mercato della capacità per il settore elettrico rappresenta un tipico esempio di tale approccio". Potrebbero inoltre essere valutati "meccanismi che favoriscano, sempre in un'ottica concorrenziale, la conclusione di contratti di lungo periodo, per esempio corrispondenti a possibili incrementi della capacità di produzione nazionale, ove possibili e ritenuti opportuni per accompagnare il processo di de-carbonizzazione".