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Bollette meno care grazie alla Nigeria?

Il gas liquefatto che piace a Bruxelles (e all'Eni)

La Commissione Ue ha annunciato un possibile accordo. Nel Paese africano, la multinazionale italiana ha il 10,4% delle quote di un maxi impianto di Gnl 

Non solo Usa e Qatar. Nella sua corsa alla ricerca di forniture di gas alternative a quelle russe (messe a rischio dalle tensioni sull'Ucraina) per alleviare i rincari delle bollette energetiche, la Commissione europea ha annunciato che anche con la Nigeria ci potrebbe essere a breve un accordo incentrato sul gnl, il gas naturale liquefatto, di cui il Paese africano è un grande produttore. 

L'Unione europea e la Nigeria, ha detto a vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, dopo un incontro con il vicepresidente nigeriano Yemi Osinbajo, ad Abuja, "hanno riconosciuto l'importanza delle relazione energetiche" tra loro e sono impegnate a "esplorare tutte le opzioni per una maggiore fornitura di gas naturale liquefatto dalla Nigeria all'Ue. A breve sarà convocata una riunione tecnica", ha aggiunto. 

La Nigeria è uno dei Paesi produttori di petrolio e gas con i maggiori margini di crescita al mondo, secondo le stime di diversi esperti. Di sicuro, sulle riserve africane hanno puntato le multinazionali del settore, tra cui l'Eni, che tra le altre attività ha una quota del 10,4% della Nigeria Lng, consorzio che vede, oltre al gruppo italiano, anche l'olandese Shell, la francese Total e l'azienda energetica dello Stato nigeriano, la Nnpc. 

Il consorzio gestisce il più grande impianto di gas naturale liquefatto dell'Africa, spiega l'Agi, quello che sorge sull’isola di Bonny e che ha "una capacità produttiva di 22 milioni di tonnellate all’anno di gnl, corrispondenti a circa 35 miliardi di metri cubi all’anno di feed gas", scrive la stessa Eni. A dicembre 2019, il colosso italiano ha siglato un accordo con i partner per aumentare ulteriormente la produzione dell'impianto entro il 2024: "Con questa espansione (l'impianto nigeriano, ndr) diventerà uno dei principali hub di gnl al mondo e ci consentirà di valorizzare ulteriormente le abbondanti risorse di gas associato del Paese", spiega l'Eni sul suo sito.  

Un eventuale accordo tra Ue e Nigeria, dunque, sarebbe un'ottima notizia per questa espansione. Le interlocuzione tra Bruxelles e le autorità di Lagos sembrano già a buon punto. Nel corso della sua missione in Nigeria, Vestager ha anche annunciato un pacchetto Ue da 820 milioni di euro per sostenere l'economia digitale del Paese africano fino al 2024. Il sostegno, secondo quanto indica Bruxelles in una nota, contribuirà a rafforzare la connettività sicura, digitalizzare i servizi pubblici, sostenere l'imprenditorialità e sviluppare le competenze digitali, promuovendo al contempo un approccio antropocentrico e un quadro di governance democratico per la tecnologia.

 

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